mercoledì 8 giugno 2016

Consigli per l'esame

CONSIGLI PER GLI ESAMI

Ragazzi portate il materiale necessario, siate sereni, composti ,e concentratevi soprattutto nelle prove invalsi (leggete bene le domande) . Usufruite di tutto il tempo a vostra disposizione. So che presi dalla frenesia , un po' per scaramanzia pur di allontanare l'ansia  vorreste consegnare il compito, Se finite prima del tempo, riposate per qualche istante la mente e poi ricontrollate. In bocca al lupo a tutti.

domenica 29 maggio 2016

IL GIORNO DELLA CIVETTA

In Sicilia,in un paese non precisato,intorno agli anni '50,viene assasinato Colasberna,il presidente di una piccola cooperativa edilizia, mentre sta per prendere , come al solito, l'autobus. L'indagine , che subito incontra ingenti difficoltà dovuta all'omertà , viene affidata al capitano Bellodi, emiliano  ed ex partigiano, un uomo che crede nei valori di una società democratica e moderna, contro l'immobilità di un mondo di vecchi interessi  costituiti.A questo punto vengono interrogati il fratello di Colasbernae i soci del morto che, contrariamente si trovano di fronte  ad un commissario molto intelligente.
La narrazione si muove su due fronti: quello dell'inchiesta che Bellodi conduce su una catena di delitti di mafia e quello delle complicità (di uomini politici molto importanti , strettamente legati con la mafia), più o meno potenti, più  o meno segrete.
In seguito compare  un nuovo personaggio, il confidente, Parrinieddu, che darà la possibilità a Bellodi di provare  giuridicamente le sue supposizioni e che vive  assediato dalla paura, costretto a convivere con la Mafia e con lo Stato. Un altro personaggio chiave della vicenda è il contadino Paolo Nicolosi scomparso dalla mattina del delitto, secondo la dichiarazione della moglie. Bellodi  intuisce che tra i due fatti c'è una relazione. Interrogando la moglie apprende che suo marito poco prima di morire aveva incontrato un uomo , Zecchinetta, ovvero Diego Marchica, che viene arrestato -
Il confidente che ormai si sente spacciato scrive una lettera a Bellodi con due nomi , Pizzuco e Don Mariano Arena, il mandante dei delitti, che permette allo stesso Bellodi  di arrestare i due uomini.
Don Mariano Arena  , l'innominabile, il capo della mafia locale. Nei confronti di questo personaggio Sascia  assume un certo rispetto in quanto è un uomo con una sua propria  etica , una forte personalità, sia pure legate  alla criminalità all'ingiustizia .Significativo il dialogo che Don Arena ha con il Bellodi nell'interrogatorio- Oltre ad essere dotato di un forte carisma , ha un forte senso del potere che gestisce con arroganza e prepotenza. Usa le persone che gli stanno attorno senza alcuno scrupolo morale; per la vita umana  non ha nessun valore ed, ovviamente , ancor meno lo hanno i sentiemnti. Gode di alte protezioni sia in ambiente politico sia nell'ambiente della magistratura e di queste protezioni  si avvale per uscire vittorioso dallo scontro  con il capitano Bellodi.
Bellodi , sconfitto dalla mafia , umiliato dai superiori, confuso  si rende conto di amare la Sicilia  e di volervi tornare.

martedì 10 maggio 2016

Piangi piangi di E. Sanguineti

PIANGI  PIANGI  di Sanguineti (1964)
  Nell' opera è presente un impegno ideologico e politico. Alla base c'è la convinzione che è compito dell'uomo di autentica cultura  lottare sia contro l'ingranaggio del consumismo, sia contro la mercificazione dell'arte stessa. L'arte deve denunciare e distruggere i miti devastanti del mondo borghese, totalmente teso all'accumulo di denaro.
 Il testo è incentrato sul rapporto padre-figlio; il padre è il poeta stesso che canta al bimbo una inquietante ninna nanna, mirata a dissacrare i miti della civiltà del consumismo. Al centro del componimento c'è un padre, il poeta stesso che canta una singolare ninna nanna al figlio.  Il tema centrale è la condanna della società accecata da un delirante consumismo , segnata da una propensione alla violenza. Il ruolo paterno si riduce ad una frenetica corsa all'acquisto (ti compro, ti compro) ad assurde promesse di inutili regali che mascherano il vuoto di una società in crisi. I regali di natale riproducono in miniatura modelli negativi della società adulta e la sopraffazione della civiltà industrializzata e delle tecnologie più avanzate. Spiccano accanto ai più comuni e squallidi giocattoli (la spada di plastica) , gli emblemi del consumismo (frigorifero Bosch) del potere economico (le azioni della Montecatini), dello stritolante sistema di meccanizzazione (robot) . Ma gli oggetti più inquietanti sono costituiti dai riferimenti alle armi  (bomba a mano) alla violenza (coltello a serramanico), alle guerre ( Algeria francese) alla distruzione chimica (maschera antigas); e tra tutti risalta la macabra allusione  alle teste di morto, simboli della milizia fascista.
Nei versi finali la situazione pare capovolgersi; il padre-poeta invita il figlio a ridere  per un "acquisto" finalmente valido e ben augurante, quello del fratellino Michele. La nascita di una nuova vita è l'unico motivo di gioia  in un contesto tutto connotato di negatività.

lunedì 9 maggio 2016

LINGUA D'OC: Alle fronde dei salici di S.Quasimodo

EDOARDO SANGUINETTI.: "PIANGI PIANGI" (1964)

Due elementi si intrecciano nell'opera di Sanguinetti;l'impegno ideologico e politico e un distruttivo sperimentalismo linmguistico. Alla base di queste due tendenze  sta la convinzione  che è compito dell'uomo di autentica cultura  rivoluzionare il mondo dell'arte , cui il poeta affida il ruolo di contrastare il sistema capitalistico.L'arte deve denunciare e distriggere i miti del mondo borghese, totalmente teso all'accumulo di denaro.
Il testo poetico "Piangi piangi" è incentrato sul rapporto padre-figlio;il padre è il poeta stesso che canta al bimbo una inquietante ninna nanna, mirata a dissacrare i miti della civiltà consumistica. Il tema dominante è la condanna della società, accecata dal consumismo. Il ruolo del padre si riduce ad una frenetica corsa all'acquisto (ti compro, ti compro) ad assurde promesse di regali inutili che mascherano il vuoto di una società in crisi. Spiccano accanto ai più comuni e squallidi giocattoli /(la spada di plastica) gli emblemi del consumismo (frigorifero Bosch) , del potere economico (le azioni della Montecatini), dello stimolante sistema di meccanizzazione (robot). Ma gli oggetti pèiù inquietanti sono costituiti dai riferimenti alle armi (bomba a mano) , alla violenza  (coltello a serramanico), alle guerre  (Algeria francese), alla distruzione chimica (maschera antigas), la macabra allusione alle teste di morto, siomboli della milizia fascista:
Nei versi finali la situazione si capovolge; il padre-poeta invita il figlioa ridere per un "acquisto" finalmente valido e bene auguraqnte ,quello del fratellino Michele. La nascita di unha nuova vita è l'unico motivo di gioia   in un contersto negativo.


























domenica 17 aprile 2016

Alle fronde dei salici di S.Quasimodo

ALLE FRONDE DEI SALICI   di Quasimodo

Prendendo lo spunto dal Salmo 137 (Lungo i fiumi di Babilonia....), Quasimodo dichiara l'impraticabilità del canto poetico dinanzi alle tragiche evenienze di una guerra che sembra cancellare tutto ciò che è fondamentalmente umano e quindi, anche la stessa poesia.La poesia è la rappresentazione degli orrori commessi dai nazisti sulla popolazione degli italiani, durante la guerra civile, massacri che suscitavano panico e paura tra i civili e il silenzio dei poeti.Orribili erano i morti abbandonati nelle piazze, il lamento dei fanciulli, il grido straziante della madre che vedeva il proprio figlio appeso sul palo del telegrafo. Scene reali che si verificavano nelle città e nelle campagne italiane. I nazisti occupavano il Paese e i poeti non trovavano le parole per esprimere lo sconforto e il dolore che avevano nel cuore, nell'anima. Tanto dolore paralizza la mano e offusca la mente. I poeti erano ridotti all'impotenza , avevano finito di scrivere versi e avevano appeso i loro fogli puliti al vento della guerra perchè la poesia è impotente di fronte ai morti e alla barbarie.
STILE
Il testo è breve, versi endecasillabi. I perodi sono due: il primo è una lunga interrogazione sul significato e sul ruolo della poesia in un mondo oppresso dalla guerra ; il secondo è una rapida risposta a quella domanda, è una risposta in negativo, che sancisce l'impossibilità e l'inutilità della poesia. Numerose le metafore: con il piede straniero, sopra il cuore,nostre cetre, triste vento.

sabato 16 aprile 2016

UOMO DEL MIO TEMPO di Quasimodo

UOMO DEL MIO TEMPO di Salvatore Quasimodo
Il tema della poesia è l'immutabilità della natura umana, fatta di egoismo, rimasta uguale fino a oggi a quella " dell'uomo della pietra e della fionda", anche la scienza ha fatto dei passi da gigante. La scienza ha perfezionato le armi che portano la morte ai fratelli. Alcuni uomini, ancora oggi scatenano guerre che portano lutti e sofferenza alle popolazioni civili. La guerra ha solo mutato le condizioni di guerra: dalla fionda si è passati ai carri armati, e agli aerei  che seminano la morte.
L'uomo del nostro tempo, afferma il poeta, ha perduto ogni considerazione dei fratelli e ha dimenticato la solidarietà e la religione che lo trattiene dalla violenza. E' rimasto uguale all'uomo che, attratto il fratello in un campo , lo ha ucciso. E la menzogna di ieri è arrivata fino all'uomo del nostro tempo. Di fronte alla menzogna e all'inganno i giovani di oggi, i figli, farebbero bene a rinnegare i padri che portano la guerra; le loro tombe giacciono in una terra desolata, gli avvoltoi rodono il loro cuore e il vento sparge nell'aria l'odore dei loro cadaveri.
L'uomo a cui si ri volge il poeta nel titolo della poesia è un uomo delle generazioni passate, che ha portato morte, distruzione e barbarie. Nella poesia l'intento è quello di superare l'odio e creare un mondo di pace.
La poesia, scritta dopo la seconda guerra mondiale è una condanna assoluta contro la guerra. Il riferimento a Caino e Abele, rimanda anche all'orrore della guerra civile che l'Italia ha vissuto dal '43 al '45

mercoledì 6 gennaio 2016

IL FUTURISMO
E' il primo dei movimenti che, nel Novecento, si autodefiniscono d'avanguardia in campo letterario  ed artistico . Esso fiorisce in due Nazioni: Italia e Russia.In Italia e'rappresentato da Filippo Tommaso Marinetti in Russia dal poeta Majakovski.Gi aderenti si definiscono futuristi perche' si ritengono portatori  di una visione culturale nuova ed aperta al futuro , piu' avanzata e moderna di quella dei contemporanei.
In ambito letterario il Futurismo  si pone frontalmente contro la tradizione; il verso libero diventa uno dei caratteri  fondamentali della scrittura futurista. Sul piano dellla sintassi vanno oltre, Marinetti teorizza il paroliberismo, cioe' l'uso delle parole in liberta' , proponendo di disporre le parole senza legarle mediante alcuna connessione logica  e sintattica .Cio' significa che ci si dovra' servire in primo luogo dei sostanfivi : andranno rifiutati aggettivi, avverbi, mentre I verbi dovranno essere usati soltanto all'infinito; andranno anche aboliti tutti I segni di interpunzione.
IL MANIFESTO DEL FUTURISMO  ( estratto del 1909 pubblicato sul quotidiano francese Le Figaro)
1) Noi vogljamo cantare l'amore del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerarieta'.
2) Il coraggio , l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
3) La letteratura esalto' , fino a oggi, l'immobilita' pensosa , l'estasi e il sonno.Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno.
4) Noi  affermiamo che  la magnificenza  del  mondo si e' arricchita di una bellezza nuova : la bellezza della velocita'. Un'automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo....un'automobile ruggente, che sembra correre sulla mifraglia, e' piu' bello della "Vittoria di Samotracia".
7) Non v'e' piu' bellezza , se non nella lotta .Nessuna  opera che non abbia un carattere aggressivo puo' essere un capolavoro.
9 ) Noi vogliamo  glorificare la guerra , sola igiene del mondo, il militarismo,il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore eil disprezzo per la donna.
10) Noi vogliamo distruggere I musei , le biblioteche, le accademie  di ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni vilta' opprtunistica.