martedì 10 maggio 2016

Piangi piangi di E. Sanguineti

PIANGI  PIANGI  di Sanguineti (1964)
  Nell' opera è presente un impegno ideologico e politico. Alla base c'è la convinzione che è compito dell'uomo di autentica cultura  lottare sia contro l'ingranaggio del consumismo, sia contro la mercificazione dell'arte stessa. L'arte deve denunciare e distruggere i miti devastanti del mondo borghese, totalmente teso all'accumulo di denaro.
 Il testo è incentrato sul rapporto padre-figlio; il padre è il poeta stesso che canta al bimbo una inquietante ninna nanna, mirata a dissacrare i miti della civiltà del consumismo. Al centro del componimento c'è un padre, il poeta stesso che canta una singolare ninna nanna al figlio.  Il tema centrale è la condanna della società accecata da un delirante consumismo , segnata da una propensione alla violenza. Il ruolo paterno si riduce ad una frenetica corsa all'acquisto (ti compro, ti compro) ad assurde promesse di inutili regali che mascherano il vuoto di una società in crisi. I regali di natale riproducono in miniatura modelli negativi della società adulta e la sopraffazione della civiltà industrializzata e delle tecnologie più avanzate. Spiccano accanto ai più comuni e squallidi giocattoli (la spada di plastica) , gli emblemi del consumismo (frigorifero Bosch) del potere economico (le azioni della Montecatini), dello stritolante sistema di meccanizzazione (robot) . Ma gli oggetti più inquietanti sono costituiti dai riferimenti alle armi  (bomba a mano) alla violenza (coltello a serramanico), alle guerre ( Algeria francese) alla distruzione chimica (maschera antigas); e tra tutti risalta la macabra allusione  alle teste di morto, simboli della milizia fascista.
Nei versi finali la situazione pare capovolgersi; il padre-poeta invita il figlio a ridere  per un "acquisto" finalmente valido e ben augurante, quello del fratellino Michele. La nascita di una nuova vita è l'unico motivo di gioia  in un contesto tutto connotato di negatività.

Nessun commento:

Posta un commento