domenica 29 maggio 2016

IL GIORNO DELLA CIVETTA

In Sicilia,in un paese non precisato,intorno agli anni '50,viene assasinato Colasberna,il presidente di una piccola cooperativa edilizia, mentre sta per prendere , come al solito, l'autobus. L'indagine , che subito incontra ingenti difficoltà dovuta all'omertà , viene affidata al capitano Bellodi, emiliano  ed ex partigiano, un uomo che crede nei valori di una società democratica e moderna, contro l'immobilità di un mondo di vecchi interessi  costituiti.A questo punto vengono interrogati il fratello di Colasbernae i soci del morto che, contrariamente si trovano di fronte  ad un commissario molto intelligente.
La narrazione si muove su due fronti: quello dell'inchiesta che Bellodi conduce su una catena di delitti di mafia e quello delle complicità (di uomini politici molto importanti , strettamente legati con la mafia), più o meno potenti, più  o meno segrete.
In seguito compare  un nuovo personaggio, il confidente, Parrinieddu, che darà la possibilità a Bellodi di provare  giuridicamente le sue supposizioni e che vive  assediato dalla paura, costretto a convivere con la Mafia e con lo Stato. Un altro personaggio chiave della vicenda è il contadino Paolo Nicolosi scomparso dalla mattina del delitto, secondo la dichiarazione della moglie. Bellodi  intuisce che tra i due fatti c'è una relazione. Interrogando la moglie apprende che suo marito poco prima di morire aveva incontrato un uomo , Zecchinetta, ovvero Diego Marchica, che viene arrestato -
Il confidente che ormai si sente spacciato scrive una lettera a Bellodi con due nomi , Pizzuco e Don Mariano Arena, il mandante dei delitti, che permette allo stesso Bellodi  di arrestare i due uomini.
Don Mariano Arena  , l'innominabile, il capo della mafia locale. Nei confronti di questo personaggio Sascia  assume un certo rispetto in quanto è un uomo con una sua propria  etica , una forte personalità, sia pure legate  alla criminalità all'ingiustizia .Significativo il dialogo che Don Arena ha con il Bellodi nell'interrogatorio- Oltre ad essere dotato di un forte carisma , ha un forte senso del potere che gestisce con arroganza e prepotenza. Usa le persone che gli stanno attorno senza alcuno scrupolo morale; per la vita umana  non ha nessun valore ed, ovviamente , ancor meno lo hanno i sentiemnti. Gode di alte protezioni sia in ambiente politico sia nell'ambiente della magistratura e di queste protezioni  si avvale per uscire vittorioso dallo scontro  con il capitano Bellodi.
Bellodi , sconfitto dalla mafia , umiliato dai superiori, confuso  si rende conto di amare la Sicilia  e di volervi tornare.

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