ALLE FRONDE DEI SALICI di Quasimodo
Prendendo lo spunto dal Salmo 137 (Lungo i fiumi di Babilonia....), Quasimodo dichiara l'impraticabilità del canto poetico dinanzi alle tragiche evenienze di una guerra che sembra cancellare tutto ciò che è fondamentalmente umano e quindi, anche la stessa poesia.La poesia è la rappresentazione degli orrori commessi dai nazisti sulla popolazione degli italiani, durante la guerra civile, massacri che suscitavano panico e paura tra i civili e il silenzio dei poeti.Orribili erano i morti abbandonati nelle piazze, il lamento dei fanciulli, il grido straziante della madre che vedeva il proprio figlio appeso sul palo del telegrafo. Scene reali che si verificavano nelle città e nelle campagne italiane. I nazisti occupavano il Paese e i poeti non trovavano le parole per esprimere lo sconforto e il dolore che avevano nel cuore, nell'anima. Tanto dolore paralizza la mano e offusca la mente. I poeti erano ridotti all'impotenza , avevano finito di scrivere versi e avevano appeso i loro fogli puliti al vento della guerra perchè la poesia è impotente di fronte ai morti e alla barbarie.
STILE
Il testo è breve, versi endecasillabi. I perodi sono due: il primo è una lunga interrogazione sul significato e sul ruolo della poesia in un mondo oppresso dalla guerra ; il secondo è una rapida risposta a quella domanda, è una risposta in negativo, che sancisce l'impossibilità e l'inutilità della poesia. Numerose le metafore: con il piede straniero, sopra il cuore,nostre cetre, triste vento.
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