IL GIORNO DELLA CIVETTA
In Sicilia,in un paese non precisato,intorno agli anni '50,viene assasinato Colasberna,il presidente di una piccola cooperativa edilizia, mentre sta per prendere , come al solito, l'autobus. L'indagine , che subito incontra ingenti difficoltà dovuta all'omertà , viene affidata al capitano Bellodi, emiliano ed ex partigiano, un uomo che crede nei valori di una società democratica e moderna, contro l'immobilità di un mondo di vecchi interessi costituiti.A questo punto vengono interrogati il fratello di Colasbernae i soci del morto che, contrariamente si trovano di fronte ad un commissario molto intelligente.
La narrazione si muove su due fronti: quello dell'inchiesta che Bellodi conduce su una catena di delitti di mafia e quello delle complicità (di uomini politici molto importanti , strettamente legati con la mafia), più o meno potenti, più o meno segrete.
In seguito compare un nuovo personaggio, il confidente, Parrinieddu, che darà la possibilità a Bellodi di provare giuridicamente le sue supposizioni e che vive assediato dalla paura, costretto a convivere con la Mafia e con lo Stato. Un altro personaggio chiave della vicenda è il contadino Paolo Nicolosi scomparso dalla mattina del delitto, secondo la dichiarazione della moglie. Bellodi intuisce che tra i due fatti c'è una relazione. Interrogando la moglie apprende che suo marito poco prima di morire aveva incontrato un uomo , Zecchinetta, ovvero Diego Marchica, che viene arrestato -
Il confidente che ormai si sente spacciato scrive una lettera a Bellodi con due nomi , Pizzuco e Don Mariano Arena, il mandante dei delitti, che permette allo stesso Bellodi di arrestare i due uomini.
Don Mariano Arena , l'innominabile, il capo della mafia locale. Nei confronti di questo personaggio Sascia assume un certo rispetto in quanto è un uomo con una sua propria etica , una forte personalità, sia pure legate alla criminalità all'ingiustizia .Significativo il dialogo che Don Arena ha con il Bellodi nell'interrogatorio- Oltre ad essere dotato di un forte carisma , ha un forte senso del potere che gestisce con arroganza e prepotenza. Usa le persone che gli stanno attorno senza alcuno scrupolo morale; per la vita umana non ha nessun valore ed, ovviamente , ancor meno lo hanno i sentiemnti. Gode di alte protezioni sia in ambiente politico sia nell'ambiente della magistratura e di queste protezioni si avvale per uscire vittorioso dallo scontro con il capitano Bellodi.
Bellodi , sconfitto dalla mafia , umiliato dai superiori, confuso si rende conto di amare la Sicilia e di volervi tornare.
domenica 29 maggio 2016
domenica 15 maggio 2016
martedì 10 maggio 2016
Piangi piangi di E. Sanguineti
PIANGI PIANGI di Sanguineti (1964)
Nell' opera è presente un impegno ideologico e politico. Alla base c'è la convinzione che è compito dell'uomo di autentica cultura lottare sia contro l'ingranaggio del consumismo, sia contro la mercificazione dell'arte stessa. L'arte deve denunciare e distruggere i miti devastanti del mondo borghese, totalmente teso all'accumulo di denaro.
Il testo è incentrato sul rapporto padre-figlio; il padre è il poeta stesso che canta al bimbo una inquietante ninna nanna, mirata a dissacrare i miti della civiltà del consumismo. Al centro del componimento c'è un padre, il poeta stesso che canta una singolare ninna nanna al figlio. Il tema centrale è la condanna della società accecata da un delirante consumismo , segnata da una propensione alla violenza. Il ruolo paterno si riduce ad una frenetica corsa all'acquisto (ti compro, ti compro) ad assurde promesse di inutili regali che mascherano il vuoto di una società in crisi. I regali di natale riproducono in miniatura modelli negativi della società adulta e la sopraffazione della civiltà industrializzata e delle tecnologie più avanzate. Spiccano accanto ai più comuni e squallidi giocattoli (la spada di plastica) , gli emblemi del consumismo (frigorifero Bosch) del potere economico (le azioni della Montecatini), dello stritolante sistema di meccanizzazione (robot) . Ma gli oggetti più inquietanti sono costituiti dai riferimenti alle armi (bomba a mano) alla violenza (coltello a serramanico), alle guerre ( Algeria francese) alla distruzione chimica (maschera antigas); e tra tutti risalta la macabra allusione alle teste di morto, simboli della milizia fascista.
Nei versi finali la situazione pare capovolgersi; il padre-poeta invita il figlio a ridere per un "acquisto" finalmente valido e ben augurante, quello del fratellino Michele. La nascita di una nuova vita è l'unico motivo di gioia in un contesto tutto connotato di negatività.
Nell' opera è presente un impegno ideologico e politico. Alla base c'è la convinzione che è compito dell'uomo di autentica cultura lottare sia contro l'ingranaggio del consumismo, sia contro la mercificazione dell'arte stessa. L'arte deve denunciare e distruggere i miti devastanti del mondo borghese, totalmente teso all'accumulo di denaro.
Il testo è incentrato sul rapporto padre-figlio; il padre è il poeta stesso che canta al bimbo una inquietante ninna nanna, mirata a dissacrare i miti della civiltà del consumismo. Al centro del componimento c'è un padre, il poeta stesso che canta una singolare ninna nanna al figlio. Il tema centrale è la condanna della società accecata da un delirante consumismo , segnata da una propensione alla violenza. Il ruolo paterno si riduce ad una frenetica corsa all'acquisto (ti compro, ti compro) ad assurde promesse di inutili regali che mascherano il vuoto di una società in crisi. I regali di natale riproducono in miniatura modelli negativi della società adulta e la sopraffazione della civiltà industrializzata e delle tecnologie più avanzate. Spiccano accanto ai più comuni e squallidi giocattoli (la spada di plastica) , gli emblemi del consumismo (frigorifero Bosch) del potere economico (le azioni della Montecatini), dello stritolante sistema di meccanizzazione (robot) . Ma gli oggetti più inquietanti sono costituiti dai riferimenti alle armi (bomba a mano) alla violenza (coltello a serramanico), alle guerre ( Algeria francese) alla distruzione chimica (maschera antigas); e tra tutti risalta la macabra allusione alle teste di morto, simboli della milizia fascista.
Nei versi finali la situazione pare capovolgersi; il padre-poeta invita il figlio a ridere per un "acquisto" finalmente valido e ben augurante, quello del fratellino Michele. La nascita di una nuova vita è l'unico motivo di gioia in un contesto tutto connotato di negatività.
lunedì 9 maggio 2016
LINGUA D'OC: Alle fronde dei salici di S.Quasimodo
EDOARDO SANGUINETTI.: "PIANGI PIANGI" (1964)
Due elementi si intrecciano nell'opera di Sanguinetti;l'impegno ideologico e politico e un distruttivo sperimentalismo linmguistico. Alla base di queste due tendenze sta la convinzione che è compito dell'uomo di autentica cultura rivoluzionare il mondo dell'arte , cui il poeta affida il ruolo di contrastare il sistema capitalistico.L'arte deve denunciare e distriggere i miti del mondo borghese, totalmente teso all'accumulo di denaro.
Il testo poetico "Piangi piangi" è incentrato sul rapporto padre-figlio;il padre è il poeta stesso che canta al bimbo una inquietante ninna nanna, mirata a dissacrare i miti della civiltà consumistica. Il tema dominante è la condanna della società, accecata dal consumismo. Il ruolo del padre si riduce ad una frenetica corsa all'acquisto (ti compro, ti compro) ad assurde promesse di regali inutili che mascherano il vuoto di una società in crisi. Spiccano accanto ai più comuni e squallidi giocattoli /(la spada di plastica) gli emblemi del consumismo (frigorifero Bosch) , del potere economico (le azioni della Montecatini), dello stimolante sistema di meccanizzazione (robot). Ma gli oggetti pèiù inquietanti sono costituiti dai riferimenti alle armi (bomba a mano) , alla violenza (coltello a serramanico), alle guerre (Algeria francese), alla distruzione chimica (maschera antigas), la macabra allusione alle teste di morto, siomboli della milizia fascista:
Nei versi finali la situazione si capovolge; il padre-poeta invita il figlioa ridere per un "acquisto" finalmente valido e bene auguraqnte ,quello del fratellino Michele. La nascita di unha nuova vita è l'unico motivo di gioia in un contersto negativo.
Due elementi si intrecciano nell'opera di Sanguinetti;l'impegno ideologico e politico e un distruttivo sperimentalismo linmguistico. Alla base di queste due tendenze sta la convinzione che è compito dell'uomo di autentica cultura rivoluzionare il mondo dell'arte , cui il poeta affida il ruolo di contrastare il sistema capitalistico.L'arte deve denunciare e distriggere i miti del mondo borghese, totalmente teso all'accumulo di denaro.
Il testo poetico "Piangi piangi" è incentrato sul rapporto padre-figlio;il padre è il poeta stesso che canta al bimbo una inquietante ninna nanna, mirata a dissacrare i miti della civiltà consumistica. Il tema dominante è la condanna della società, accecata dal consumismo. Il ruolo del padre si riduce ad una frenetica corsa all'acquisto (ti compro, ti compro) ad assurde promesse di regali inutili che mascherano il vuoto di una società in crisi. Spiccano accanto ai più comuni e squallidi giocattoli /(la spada di plastica) gli emblemi del consumismo (frigorifero Bosch) , del potere economico (le azioni della Montecatini), dello stimolante sistema di meccanizzazione (robot). Ma gli oggetti pèiù inquietanti sono costituiti dai riferimenti alle armi (bomba a mano) , alla violenza (coltello a serramanico), alle guerre (Algeria francese), alla distruzione chimica (maschera antigas), la macabra allusione alle teste di morto, siomboli della milizia fascista:
Nei versi finali la situazione si capovolge; il padre-poeta invita il figlioa ridere per un "acquisto" finalmente valido e bene auguraqnte ,quello del fratellino Michele. La nascita di unha nuova vita è l'unico motivo di gioia in un contersto negativo.
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