domenica 24 settembre 2017

L'Infinito di Leopardi

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,    infinto spaziale       
E questa siepe, che da tanta parte     
Egli è seduto di fronte ad una siepe che gli
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.impedisce di vedere il profilo dell’orizzonte e
Ma sedendo e mirando, interminati      gli oggetti reali. Egli coscientemente si finge   
Spazi di là da quella, e sovrumani       
e immagina al di là della siepe degli spazi
Silenzi, e profondissima quiete           
interminabili sovrumani silenzi e una profon-
Io nel pensier mi fingo; ove per poco  
dissima quiete finchè poi richiamato al presente
Il cor non si spaura
. E come il vento         infinito temporale                             
Odo stormir tra queste piante, io quello 
e alla realtà da una sensazione uditiva, cioè 
Infinito silenzio a questa voce               
lo stormire delle fronde e estende il suo fanta-
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, 
sticare da una dimensione spaziale ad una
E le morte stagioni, e la presente         
temporale evocando le morte stagioni, cioè
E viva, e il suon di lei. Così tra questa  
il tempo passato, e l’eternità e poi conclude
Immensità s'annega il pensier mio:      
sottolineando che la dolcezza di questa im-
E il naufragar m'è dolce in questo mare. 
maginazione dell’elemento spaziale e
                                                                                            temporale è bella, gli piace annegare in
                                                                                                                                 In questo mare che ha immaginato
Sempre sta ad indicare come il poeta fosse assiduo nel frequentare quel luogo
Il colle (monte Tabor nel parco di casa Leopardi) ermo (solitario)
Il senso dell’infinito è dato dall’uso di vocaboli come interminati spazi,profondissima quieta,sovrumani silenzi
Uso dei deittici, questo quello;questo per indicare la realtà, quello l’infinito
Numerosi gli enjambement


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