Sempre caro mi fu quest'ermo colle, infinto spaziale
E questa siepe, che da tanta parte Egli è seduto di fronte ad una siepe che gli Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.impedisce di vedere il profilo dell’orizzonte e Ma sedendo e mirando, interminati gli oggetti reali. Egli coscientemente si finge Spazi di là da quella, e sovrumani e immagina al di là della siepe degli spazi Silenzi, e profondissima quiete interminabili sovrumani silenzi e una profon- Io nel pensier mi fingo; ove per poco dissima quiete finchè poi richiamato al presente Il cor non si spaura. E come il vento infinito temporale Odo stormir tra queste piante, io quello e alla realtà da una sensazione uditiva, cioè Infinito silenzio a questa voce lo stormire delle fronde e estende il suo fanta- Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, sticare da una dimensione spaziale ad una E le morte stagioni, e la presente temporale evocando le morte stagioni, cioè E viva, e il suon di lei. Così tra questa il tempo passato, e l’eternità e poi conclude Immensità s'annega il pensier mio: sottolineando che la dolcezza di questa im- E il naufragar m'è dolce in questo mare. maginazione dell’elemento spaziale e |
temporale è
bella, gli piace annegare in
In questo mare
che ha immaginato
Sempre sta ad indicare come il poeta fosse assiduo nel
frequentare quel luogo
Il colle (monte Tabor nel parco di casa Leopardi) ermo
(solitario)
Il senso dell’infinito è dato dall’uso di vocaboli come
interminati spazi,profondissima quieta,sovrumani silenzi
Uso dei deittici, questo quello;questo per indicare la
realtà, quello l’infinito
Numerosi gli enjambement
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