domenica 24 settembre 2017


                            SOLCATA  HO FRONTE sonetto due quartine e due terzine versi endecasillabi
  Solcata ho fronte, occhi incavati intenti,
crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto,                 ESIGENZA DA PARTE DEL POETA
labbro tumido acceso, e tersi denti,                                    DI AUTO RAPPRESENTARSI
capo chino, bel collo, e largo petto           (offe un’immagine battagliera di qualcuno che è forte 
                                                                                           volotntà
                                                                        di proiettarsi in una dimensione auto-eroizzante)
giuste membra; vestir semplice eletto;
ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti;
sobrio, umano, leal, prodigo, schietto;
avverso al mondo, avversi a me gli eventi:

talor di lingua, e spesso di man prode;
mesto i più giorni e solo, ognor pensoso,
pronto, iracondo, inquieto, tenace;                (immagine dell’eroe romantico,dall'esistenza
                                                                            inquieta,che  vive in una malinconica solitu
                                                                            dine,in un isolamewnto volontario e il .8
id vizi ricco e di virtù, do lode                    è la chiave di tutto: l’espressione del profondo                                                                                      pessimismo del F. la vita è dolore.eterna
alla ragion, ma corro ove al cor piace:        contraddizione e che solo lottando senza
morte sol mi darà fama e riposo.                                sosta potrà essere in grado di vivere 
                                                                                                appieno la propria esistenza

L'Infinito di Leopardi

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,    infinto spaziale       
E questa siepe, che da tanta parte     
Egli è seduto di fronte ad una siepe che gli
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.impedisce di vedere il profilo dell’orizzonte e
Ma sedendo e mirando, interminati      gli oggetti reali. Egli coscientemente si finge   
Spazi di là da quella, e sovrumani       
e immagina al di là della siepe degli spazi
Silenzi, e profondissima quiete           
interminabili sovrumani silenzi e una profon-
Io nel pensier mi fingo; ove per poco  
dissima quiete finchè poi richiamato al presente
Il cor non si spaura
. E come il vento         infinito temporale                             
Odo stormir tra queste piante, io quello 
e alla realtà da una sensazione uditiva, cioè 
Infinito silenzio a questa voce               
lo stormire delle fronde e estende il suo fanta-
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, 
sticare da una dimensione spaziale ad una
E le morte stagioni, e la presente         
temporale evocando le morte stagioni, cioè
E viva, e il suon di lei. Così tra questa  
il tempo passato, e l’eternità e poi conclude
Immensità s'annega il pensier mio:      
sottolineando che la dolcezza di questa im-
E il naufragar m'è dolce in questo mare. 
maginazione dell’elemento spaziale e
                                                                                            temporale è bella, gli piace annegare in
                                                                                                                                 In questo mare che ha immaginato
Sempre sta ad indicare come il poeta fosse assiduo nel frequentare quel luogo
Il colle (monte Tabor nel parco di casa Leopardi) ermo (solitario)
Il senso dell’infinito è dato dall’uso di vocaboli come interminati spazi,profondissima quieta,sovrumani silenzi
Uso dei deittici, questo quello;questo per indicare la realtà, quello l’infinito
Numerosi gli enjambement


sabato 16 settembre 2017

L'EROE ROMANTICO

L'EROE ROMANTICO

L'eroe romantico è un uomo fuori dalla società e dalle sue convenzioni (schemi) alle quali si contrappone con fierezza. Sente intensamente le passioni ed ha un senso vivissimo dell'avventura, in cui trovano soddisfazione il suo desiderio di libertà e il suo sfrenato individualismo (affermazione del proprio mondo interiore, del proprio "io").
I poeti e gli scrittori vivono il conflitto tra reale e ideale, poichè si rendono conto che la realtà è molto diversa rispetto ai propri ideali: il mondo in cui vivono è molto diverso da quello in cui vorrebbero vivere. L'uomo romantico non può fare niente per cambiare una realtà che non gradisce, e per questo vive questa situazione in modo tragico, cercando consolazione nel sogno e nelle fantasie.
Tuttavia, non si lascia travolgere dalla disperazione. Il poeta romantico non rinuncia a lottare per la libertà, sia artistica che politica e si fa portatore di forti sentimenti e ideali collettivi: l'amore per la patria, la giustizia, l'indipendenza.
Riconosciamo due tipi di eroe romantico:
-il ribelle solitario e orgoglioso della sua superiorità spiritruale e della sua forza che disprezza la mediocrità (Titanismo)
-la vittima incompresa ed esclusa che esprime il suo rifiuto con la solitudine e la tristezza (Vittimismo)
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Titanismo: con riferimento alla ribellione dei Titani contro gli dei dell'Olimpo. Atteggiamento di ribellione, pur nella consapevolezza del suo fallimento, contro tutte le forze superiori.