Analisi periodo:come distinguere la soggettiva dall'oggettiva.
Ricorda che la soggettiva dipende da una principale in cui il soggetto non c'e', e'presente un verbo impersonale, un predicato nominale o un verbo trattato impersonalmente. E'introdotta dalla congiunzione che. Es:Si dice che domani piovera' .Si dice(principale) che domani piovera' (subordinata soggettiva).
OGGETTiVA
Si chiama cosi' perche' fa da complemento oggetto alla principale . Es: Carlo dice che Mario verra' Carlo dice (principale) che Mario verra' (sub.oggettiva perche' fa da complemento oggetto alla principale.
E' introdotta dalla congiunzione che ( nella forma esplicita).
Le due proposizioni sembrano simili ma non lo sono: qui nell'oggettiva la principale contiene il soggetto :Carlo dice
Ricorda che la oggettiva dipende da una principale in cui sono presenti le seguenti categorie diverbi:
verbi che indicano percezione, ricordo
(sentire, ricordare, percepire, accorgersi, capire, vedere, dimenticarsi).
Verbi che esprimono volonta', speranza, desiderio, timore
( volere, sperare, ordinare, desiderare, permettere, provare, sperare, desiderare, proibire).
Verbi che esprimono opinione, sospetto o dubbio
(credere, stimare, pensare, giudicare, convincere, reputare, sospettare, supporre)
Fai attenzione: qualsiasi verbo sopra citato puo' introdurrre sia la soggettiva che la oggettiva.
Prendiamo il verbo credere: si crede (principale) che il mondo sia malvagio (soggettiva)
Carlo crede (principale) che il mondo sia malvagio (oggettiva)
La differenza sta che nel primo caso il verbo e'trattato in modo impersonale, nel secondo il verbo esprime il soggetto
domenica 29 novembre 2015
martedì 24 novembre 2015
domenica 8 novembre 2015
LA ROBA (parte seconda.Vedere la prima parte sul blog del 10 febbraio 2015.)
La tecnica narrativa e' favolistica, che ricorda la fiaba de "Il gatto con gli stivali".A un ipotetico viandante che chiede chi sia il proprietario delle terre che attraversa, invariabilmente viene risposto di Mazzaro'. Egli rappresenta la figura emblematica del latifondista siciliano. I suoi possedimenti comprendono l'intera tipologia del paesaggio siciliano; dalle paludi agli aranceti, dalle zone malariche a quelle fertili, dagli uliveti alle vigne.
Il clima e'favolistico perche' narra la fortunata ascesa di un povero , con il tipico ribaltamento di situazione, dalla miseria alla ricchezza: un moderno "self made man" (il rabaltimento della situazione per cui I nobili arroganti sono diventati rispettosi).
Mazzaro' viene descritto come un asceta della roba,"magazzini grandi come chiese" sottolinea la religiosita' della roba. E' paragonato a un re, ma egli si crede superiore perche' puo' disporre dei suoi averi come crede, mentre il re non puo' vendere I suoi possedimenti. L'epilogo mostra un Mazzaro' pensoso, non matura una riflessione sulla vita, ma sulla robache dovra' lasciare quando morira' . Per questo esito la novella viene definita favola tragica, finisce con il tragicomico e grottesco tentativo del protagonista di far morire la roba insieme conlui.
La tecnica narrativa e' favolistica, che ricorda la fiaba de "Il gatto con gli stivali".A un ipotetico viandante che chiede chi sia il proprietario delle terre che attraversa, invariabilmente viene risposto di Mazzaro'. Egli rappresenta la figura emblematica del latifondista siciliano. I suoi possedimenti comprendono l'intera tipologia del paesaggio siciliano; dalle paludi agli aranceti, dalle zone malariche a quelle fertili, dagli uliveti alle vigne.
Il clima e'favolistico perche' narra la fortunata ascesa di un povero , con il tipico ribaltamento di situazione, dalla miseria alla ricchezza: un moderno "self made man" (il rabaltimento della situazione per cui I nobili arroganti sono diventati rispettosi).
Mazzaro' viene descritto come un asceta della roba,"magazzini grandi come chiese" sottolinea la religiosita' della roba. E' paragonato a un re, ma egli si crede superiore perche' puo' disporre dei suoi averi come crede, mentre il re non puo' vendere I suoi possedimenti. L'epilogo mostra un Mazzaro' pensoso, non matura una riflessione sulla vita, ma sulla robache dovra' lasciare quando morira' . Per questo esito la novella viene definita favola tragica, finisce con il tragicomico e grottesco tentativo del protagonista di far morire la roba insieme conlui.
domenica 1 novembre 2015
Globalizzazione (parte seconda)
Con questa canzone Lenon ci propone di immaginare un nuovo mkndo, un mondo senza pregiudizi, senza discriminazioni, perche' saremo tutti uguali e dove non ci sia nulla che divida le persone.Nessuna religione, nessuno stato, nessun paradiso e nessun inferno un mondo dove tutti vivremo al meglio ogni singolo giorno, un mondo dove non ci sarznno proprieta', per cui nulla di cui essere gelosi e dove si condivide tutto.
LA GLOBALIZZAZIONE (parte prima)
Negli ultimi anni il termine "Globalizzazione" e' entrato prepotentemente nel linguaggio comune. Sempre di piu' si sente parlare di G. , sempre di piu' I I giornali, la TV, insomma I mezzi di informazione si occupano dell'argomento. Ma esattamente per G. cosa si intende? G.cosa vuol dire?
Tentiamo una semplice spiegazione.Con il termine G.si indica un complesso fenomeno economico per cui tutto il mondo dovrebbe essere un unico mercato entro il quale commerciare beni finanziari, beni reali e servizi secondo il meccanismo della domanda e dell'offerta.
La G.puo' essere vista come una internazionalizzazione di determinati prodotti, suscitando una crescente omologazione a livello mondiale dei consumi, una standardizzazione dei comportamenti antropologici culturali, ai danni delle specialita' locali. Il processo di globalizzazione implica una diffusione a livello mondiale di determinati prodotti e attivita' secondo il motto " Think global &act local".
La G. Implica il distacco del lavoro dalle singole realta' locali, per cui esso viene richiesto e trasportato da un luogo all'altro del pianeta a seconda della convenienza . Tale processo e' accelerato e facilitato dalla rapidita' delle comunicazioni (internet).
Negli ultimi anni il termine "Globalizzazione" e' entrato prepotentemente nel linguaggio comune. Sempre di piu' si sente parlare di G. , sempre di piu' I I giornali, la TV, insomma I mezzi di informazione si occupano dell'argomento. Ma esattamente per G. cosa si intende? G.cosa vuol dire?
Tentiamo una semplice spiegazione.Con il termine G.si indica un complesso fenomeno economico per cui tutto il mondo dovrebbe essere un unico mercato entro il quale commerciare beni finanziari, beni reali e servizi secondo il meccanismo della domanda e dell'offerta.
La G.puo' essere vista come una internazionalizzazione di determinati prodotti, suscitando una crescente omologazione a livello mondiale dei consumi, una standardizzazione dei comportamenti antropologici culturali, ai danni delle specialita' locali. Il processo di globalizzazione implica una diffusione a livello mondiale di determinati prodotti e attivita' secondo il motto " Think global &act local".
La G. Implica il distacco del lavoro dalle singole realta' locali, per cui esso viene richiesto e trasportato da un luogo all'altro del pianeta a seconda della convenienza . Tale processo e' accelerato e facilitato dalla rapidita' delle comunicazioni (internet).
Iscriviti a:
Post (Atom)